Le dogane di San Pietro e della Cantinetta di Ligornetto si trovano sul lato italiano sul territorio del comune di Clivio e distano di poche centinaia di metri l’una dall’altra.
Alcune informazioni e curiosità di questi due valichi doganali. Fissato al muro davanti all’ex posto guardie di San Pietro vi è uno scudo d’acciaio previsto nel caso di allarme di polizia a protezione dell’agente che assicurava i controlli con la pistola mitragliatrice. L’ex casa doganale numero due ed ex posto di confine si è chinata come la torre di Pisa, la posa dei barbacani l’ha stabilizzata.
Il valico di Ligornetto ha l’area di servizio e le due case doganali sul territorio di Stabio. Vi è una casa appena ristrutturata che si ritrova con un locale in Italia (Clivio), con un locale su territorio comunale di Stabio e locali su Ligornetto, un unicum in Svizzera. La casermetta italiana è di fronte a quella svizzera. Sino al 1971 la rete di confine separava le due aree ufficiali. Per l’Amministrazione federale delle dogane il valico è legato a Ligornetto servendo quel comune ora quartiere di Mendrisio.
Per il valico della Cantinetta si ricordano i seguenti fatti: nel settembre del 1943, vi fu l’entrata del Reggimento Savoia cavalleria, completo di armi, cavalli e materiale. Nel 1944 il reggente della dogana italiana, maresciallo maggiore Luigi Cortile, fu arrestato e deportato a Mauthausen dove è deceduto. Cortile aiutò molti profughi, anche ebrei, a fuggire in Svizzera, fu tradito da un delatore. A pochi metri dal valico la Guardia di finanza nel 2015 ha eretto una stele in sua memoria.
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L'Archivio della memoria di Stabio ha creato un percorso lungo il quale si incontrano 12 punti che mettono in risalto i cippi storici e i siti più importanti che si trovano sul confine di Stato.
La lunghezza del percorso è di 13.5 km, il dislivello di 300 metri e il tempo di percorrenza di circa 3 ore e 30 minuti.