Il confine tra la Svizzera e le nazioni limitrofe è ben definito sia dal punto di vista contrattuale, sia visivo, con oltre 7000 termini di vario tipo, prevalentemente in pietra, iscrizioni su roccia, placche in ottone, cippi di riferimento, punti trigonometrici, paletti, chiodi e linee colorate.
Il confine nazionale è pure confine cantonale, distrettuale, comunale e di proprietà privata, fa capo al Catasto dei Cantoni di confine, quello del Canton Ticino conta circa 700 cippi. Ogni cippo è descritto in un verbale con la posizione esatta, la quota, le dimensioni e uno schizzo con le iscrizioni precise sulle varie facciate. In genere sulla facciata superiore un punto segna il confine e due linee scolpite, indicano la direzione del termine precedente e quello successivo. Vi sono cippi principali e secondari, tutti provvisti di un numero di riferimento più una lettera dell’alfabeto per quelli intermedi, e della sigla S sul lato svizzero e I su quello italiano.
Nelle cartine Swisstopo disponibili liberamente per il proprio smartphone, è possibile reperire posizione e numeri dei cippi principali.
Con una “Transazione” firmata il 3 febbraio 1559 dai notai Giovanni della Torre di Mendrisio per la parte svizzera (Liga Helvetica) e Pietro Martire Bianchi di Viggiù per lo Stato di Milano, a Stabio vengono posati i primi 10 cippi di fattura “rinascimentale”. A seguito del Trattato di Varese del 2 agosto 1752 fra l’Austria dell’imperatrice Maria Teresa e i rappresentanti della Svizzera dei dodici Cantoni, nel 1754 vennero piantati ulteriori 203 cippi sul confine dei baliaggi che formavano l’attuale Canton Ticino. Ulteriori demarcazioni importanti nel 1861, 1898, 1900, 1921 e nel 1925.
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L'Archivio della memoria di Stabio ha creato un percorso lungo il quale si incontrano 12 punti che mettono in risalto i cippi storici e i siti più importanti che si trovano sul confine di Stato.
La lunghezza del percorso è di 13.5 km, il dislivello di 300 metri e il tempo di percorrenza di circa 3 ore e 30 minuti.