Il Parco del Laveggio è un'area di svago molto ben servita dai mezzi pubblici, con quattro stazioni ferroviarie e numerose fermate dell'autopostale. Il percorso è un sentiero pedonale di circa 11 chilometri, per le tratte inadatte ai mezzi su ruote sono segnalati dei percorsi ciclopedonali alternativi sulla mappa. Per una visita approfondita è possibile rivolgersi a cinque guide diplomate.
Se si sa dove guardare, il Parco del Laveggio si rivela essere un vero patrimonio naturalistico e culturale. Per scoprire le sue storie puoi prenotare una visita con una delle cinque guide diplomate che si sono formate sul Parco. Si offrono visite personalizzate per singoli, gruppi e scolaresche di tutte le età.
Stabio
Le sorgenti
Tra i campi di Stabio, l’acqua dei numerosi riganoli che affiorano dal terreno si raccoglie per dare forma al fiume Laveggio, mentre i boschi circostanti ospitano degli ambienti umidi importanti per la riproduzione degli anfibi. Il percorso inizia alla Chiesa di Santa Margherita, ed è facilmente raggiungibile dalla stazione ferroviaria. Il sentiero sterrato e pianeggiante corre tra i campi e il bosco ed è ideale per l’attività fisica. Per una tratta si segue la frontiera nazionale, a cui è dedicato un percorso didattico apposito.
Il punto di accesso all'acqua di Stabio © Stefanie Würsch
Ligornetto e Genestrerio
I meandri
Tra Ligornetto e Genestrerio il fiume scorre ancora nel suo letto originale con dei meandri irregolari. Nella frazione di Mulino il sentiero costeggia la palude protetta, un ecosistema indispensabile alla riproduzione di numerose specie rare come la Lampreda o il Martin pescatore, dove è necessario rimanere sul sentiero ufficiale e tenere i cani al guinzaglio. Nella parte più a nord si attraversa il comparto di Valera che in passato comprendeva un grosso deposito di idrocarburi e che oggi è destinato a una riqualifica agricola.
Lo stagno di Colombera © Luca Piffaretti
Rancate e Mendrisio
Lo svincolo
Tra Rancate e Mendrisio si trova la parte più urbana del Parco. Il Laveggio deve convivere con le fabbriche e con le grandi infrastrutture viarie ed è in buona parte interrato. Per superare lo svincolo autostradale è necessario salire in costa verso il nucleo di Rancate per poi ridiscendere, qui il sentiero non è indicato per i mezzi su ruote. In quest’area si incontrano ben tre mulini storici, tra cui quello della Masseria La Tana che è ancora alimentato da una roggia del fiume.
Sotto al cavalcavia de La Tana © Stefanie Würsch
Riva S. Vitale e Capolago
La foce
Tra le piscine di Mendrisio e il lago il Laveggio è incanalato in un lungo percorso rettilineo. Qui si cammina sullo sterrato tra il fiume, le serre e i campi, mentre sull’altra sponda c’è un percorso asfaltato che rende la tratta adatta anche a mezzi su ruote. In questa tratta è facile incontrare degli Aironi cenerini, fermi in agguato con le lunghe zampe in acqua, e la Calotterige vergine, una libellula dal blu intenso simbolo del Parco. Giunti alla foce si trova il piccolo parco dei Prati alla Maga con una bella vista sul lago Ceresio.
La passeggiata che porta al lago © Luca Piffaretti